Un uomo con un bastone della musica in barca
Quando le cartoline sono davvero «musica per le orecchie» In occasione del Locarno Film Festival il regista Valentin Merz lancia il suo progetto artistico, sponsorizzato dalla Posta.
La Posta si impegna a favore del cinema e della cultura. Nel 2023 ha sostenuto il progetto cinematografico di Valentin Merz, realizzato nell’ambito del BaseCamp dello scorso anno, i cui protagonisti sono le cartoline postali e gli «organilleros» messicani. Il film è stato presentato in anteprima in occasione di Locarno76. Qui trovate la pellicola disponibile online in versione integrale.
La Posta è sponsor ufficiale del Locarno Film Festival dal 2002. Iniziato come semplice sponsorizzazione logistica, nel corso degli anni questo sodalizio si è trasformato in un impegno di ampio respiro a favore della cultura e del cinema. Ecco perché da quest’anno la Posta sostiene anche il BaseCamp che, nella cornice del festival, mette a disposizione dei giovani talenti dell’arte e del cinema uno spazio in cui realizzare le proprie idee.
Tra le proposte anche quella del cineasta svizzero Valentin Merz. Sulle note degli «organilleros» messicani, il suo ultimo film, presentato in anteprima a Locarno, conduce spettatrici e spettatori verso un luogo magico mentre la cinepresa immortala scene commoventi che fungono da metafora del cerchio della vita, momenti di condivisione. La melodia nostalgica degli organetti accompagna l’intero film. Questi vecchi strumenti risalgono all’inizio del XX secolo e all’epoca erano presenti in molte città europee.
Il pezzo suonato dall’organetto nel film si intitola «La Paloma» ed è una celebre canzone spagnola del XIX secolo reinterpretata da vari artisti. «La Paloma», ovvero la colomba, è inoltre il simbolo della pace.
Durante il festival, le protagoniste e i protagonisti del film «Mi organillo» gireranno per le strade di Locarno con i loro organetti distribuendo tra il pubblico 4500 cartoline postali in totale. Si tratta di pezzi unici, ognuno dei quali illustra una scena diversa del film, e se affiancati gli uni agli altri sono in grado di raccontarne la storia attraverso migliaia di fotogrammi. I partecipanti alla kermesse potranno così non solo immergersi in mondi sconosciuti durante la proiezione, ma diventeranno anche parte della narrazione.
Con il suo progetto, Valentin Merz dimostra che la musica e le cartoline postali avvicinano le persone con le emozioni, in tutto il mondo e nelle culture più diverse.
A favore dell’arte e della cultura: anche quest’anno siamo fieri di riunire le persone e la Svizzera in occasione del Locarno Film Festival e attendiamo già con piacere l’edizione 2024.
Tre domande a Valentin Merz
Come ti sei avvicinato al cinema?
Per me il cinema è sempre stato un luogo in cui evadere dalla realtà e uno strumento che mi ha permesso da subi-to di guardare il mondo con occhi diversi.
Perchè il Messico?
Mi è stato chiesto di realizzare un cortometraggio che si prestasse anche alla realizzazione di una serie di cartoli-ne. Il progetto mi ha portato a Xochimilco, quartiere a sud di Città del Messico il cui nome in dialetto nahuatl signi-fica «luogo in cui crescono i fiori». Questa località a me familiare, dove si intrecciano cultura, folclore, feste, tra-sgressione e paesaggi idilliaci, dovrebbe essere piuttosto sconosciuta al pubblico di Locarno. È come spedire una cartolina a un caro amico da un posto che si ha nel cuore.
Che cosa rende Locarno così speciale per te?
Locarno è il luogo in cui ho presentato in anteprima il mio primo lungometraggio «De noche los gatos son pardos». È stata la prima volta che una mia creazione è stata proiettata sul grande schermo, davanti a un pubblico molto vasto. Assistere insieme alle spettatrici e agli spettatori, alla troupe e ai produttori alla proiezione di un film di no-stra produzione è stato un forte momento di condivisione.